Intravista nella platea dei delegati alla Convention repubblicana una bandierina del Sud Viet Nam. Pensano di ricominciare o non hanno ricevuto la notizia che la guerra (quella) è finita?
Giocando con Wikipedia si scoprono sempre cose straordinarie, per esempio che il 3 settembre è l’anniversario del Dagen H (“giorno della guida sulla destra”) quando la Svezia decise di passare nottetempo dalla guida sul lato sinistro della strada a quella sul lato destro. Non è storia di secoli fa ma del 1967.
Non riesco a immaginare cosa succederebbe se decidessero di farlo anche a Cipro…
Specie di notizia:
Negli ultimi due mesi - dice Black - la caccia a Bin Laden ha fatto numerosi progressi tra Afghanistan e Pakistan. “Se Osama ha un orologio, dovrebbe guardarlo perché il suo tempo sta scadendo”.
Sai che sorpresa, siamo già al 5 settembre e ottobre è dietro l’angolo.
Avevo sempre schivato il film con Sandra Bullock The Net, ma devo dire che non è completamente implausibile, considerato (o forse grazie al fatto) che è del 1995, prima ancora dell’era dotcom. Qualche screenshot azzeccato e un’ambientazione ragionevole all’interno di una classica trama da “thriller” hollywoodiano.
Da segnalare anche l’uso corretto del termine hacker in un dialogo e il tratteggiare di uno stile di vita purtroppo noto: la protagonista ha vissuto per quattro anni a Los Angeles ma conosce solo una manciata di persone nella “vita reale” e nessuno alla sua azienda per cui telelavora. Ops.
Un nuovo servizio offerto da Bloglines l’aggregatore web che uso quotidianamente: basandosi sui feed sottoscritti propone una lista di altre risorse che potrebbero interessare. La cosa buona è che i suggerimenti sono tutti rilevanti.
Labor Day è passato, l’estate americana è finita e la campagna elettorale presidenziale entra nella fase più calda. Tutti gli organi di stampa si sono lanciati a segnalare il “grande vantaggio nei sondaggi” guadagnato da Bush negli ultimi giorni dopo la convention repubblicana. Il vantaggio è quantificato in 11 punti percentuali, il che ha portato alcuni commentatori più o meno qualificati a suonare campane a morto per John Kerry.
Come si fa ci sono bugie, sondaggi e sondaggi politici, e ormai ad ogni sondaggio pubblicato bisogna chiedersi chi sono i committenti perché risulta evidente la manipolazione più o meno esplicita del campione, per non dire dei risultati. In realtà i sondaggi recenti sono almeno 7 e danno i risultati più diversi: si va da Kerry in vantaggio dell’1% (American Research Group, The Economist) all’11% per Bush di Time e Newsweek.
Ma come avevamo già visto un sondaggio nationwide ha rilevanza relativa quando i tre stati più grandi dell’Unione sono sià sigillati (California e New York per Kerry, Texas per Bush) e quindi non vedranno nemmeno la campagna elettorale sul loro territorio, mentre gli stati chiavi saranno ancora una volta Ohio, Pennsylvania, Florida. Bisogna quindi vedere i sondaggi stato per stato, e solo da oggi in avanti i numeri cominceranno a disegnare la vera situazione. Pennsylvania e Florida (rieccoci qua…) per esempio sono in parità quasi perfetta.
Aggiornamento, 8 settembre: da vedere anche i dati contenuti in un articolo del Guardian: “Both [Bush strategist] Dowd and [Kerry strategist] Sosnik forecast that whoever wins two of the three big battlegrounds will probably be the next president”.
Il calcio italiano, in crisi di soldi, credibilità e risultati, ha finalmente preso decisioni importanti per il proprio rilancio.
Le società della Lega Calcio quindi deciso di adottare un inno musicale per accompagnare il cerimoniale delle strette di mano che da quest’anno aprirà le partite (come in Champions League).
George W. Bush canta Sunday Bloody Sunday
. Imperdibile, anche se quando dice and the battle has just begun
è abbastanza preoccupante…
Da AudioStreet
, via Ben Hammersley.
“Non ho tempo da perdere. Il ministro Castelli in questo modo può forse ottenere titoli sui giornali, ma non la mia attenzione”. Così il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu
Si figuri noi.
È da piccole cose che spesso si ha un’idea più precisa della situazione miseranda della politica italiana — da entrambe le parti, ma un pochino di più nella cosiddetta “Casa delle Libertà”. Trascorrendo il weekend nelle terre natie ho infatti letto più particolari su una storia che nei quotidiani nazionali ha (giustamente) occupato solo un trafiletto, ovvero che Forza Italia ha candidato Iva Zanicchi, già trombata nelle elezioni europee, alle supplettive per il collegio uninominale di Pierluigi Bersani che è volato a Strasburgo.
Il collegio (Emilia-Romagna 30) si chiama “Fidenza-Salsomaggiore” ed è un bel collegio emiliano al limite della “fascia sicura” per la sinistra soprattutto dopo la sconfitta alle comunali di Salsomaggiore Terme; la cosa bizzarra è che il centro-destra aveva trovato un candidato oggettivamente forte, il capogruppo di Forza Italia alla Regione Luigi Villani che è nativo di Noceto nel cuore del collegio e poteva tentare “il colpo”, ma dopo annunci e conferenze stampa è calata dall’alto la decisione di Berlusconi in persona di candidare la Zanicchi (“una simpatica signora che per andare a Noceto deve chiedere informazioni ai passanti” come chiosa sarcastica la pur destrorsa Gazzetta di Parma) per risarcirla della trombatura europea.
Ma c’è di più. Il motivo per cui il collegio 30 è così ambito è perché si può venire eletti pur perdendo! Infatti ci si è ormai dimenticati che non tutti i 630 seggi della Camera sono stati assegnati a causa dei giochi di Scajola con le “liste civetta” e che Forza Italia si è ritrovata a corto di candidati su cui dirottare il seggio dopo lo scorporo dei voti della proporzionale: l’idea che circola è che il forzitaliota perdente nel Fidenza-Salsomaggiore possa rientrare nel gioco di un seggio “fantasma” della Camera. La decisione spetterebbe alla Corte di Cassazione, ma c’è speranza che si dichiari incompetente rimandando la questione alla Giunta per le Elezioni della Camera, che voterebbe a maggioranza per dare il seggio alla Zanicchi. E poi le chiamano elezioni.
Aggiornamento: In realtà, non è andata a finire così, “purtroppo” Forza Italia non ha raccolto le firme in tempo per la Zanicchi e Villani è ritornato in corsa. Certo che il maggior partito del centro-destra è proprio un bell’ambientino, qualcosa del genere era successo a Bologna per le scorse provinciali, e finì a spintoni.
C’è giustamente molta indignazione per le affermazioni di Gianfranco Fini, che si arrampica sugli specchi per spiegare che i pacifisti non vogliono la pace perché hanno le bandiere di Che Guevara e quindi bisogna promuovere la pace grazie agli eserciti che vanno a fare la guerra (chiaro, no?). Ma mi sembra che commentare sia un esercizio tutto sommato inutile, tanto vale stare a guardare il rapido avvitarsi di una carriera politica che sembrava molto promettente.
In effetti avevamo sperato un po’ tutti in un leader della destra che fosse civile (almeno all’apparenza), non troppo becero, insopportabile per posizione politica prima che per disgusto fisico. Si pensava che il presidente di AN potesse completare il guado di questa parte dell’elettorato italiano.
Ma nell’estate che doveva vedere la sconfitta del Cav. Silvio Banana il grande sconfitto è proprio il post-fascista, post-estremista, post-un-po’-di-tutto Fini: aveva incassato le dimissioni di Tremonti, ma non si è assunto la responsabilità di prenderne il posto; aveva promosso coraggiose proposte di legge ma poi non se n’è saputo più nulla; aveva richiesto la “cabina di regia” sull’economia, ma da mesi non si sente un suo commento su costo della vita, Alitalia, finanziaria, qualsiasi cosa…
Ora invece per ritornare un po’ nei titoli dei giornali si vede costretto a inventare una polemica fuori tempo massimo, prendendosela con manifestazioni pacifiste che non si vedono più da mesi. Addio Gianfranco, resterai una nota a pie’ pagina.
Chiunque abbia lavorato un pochino nell’informatica è senz’altro giunto alla conclusione che nonostante tutto l’interesse per le tecnologie più moderne la gran parte dei computer “seri” continua a girare programmi affidabili scritti in COBOL nel corso dei decenni. Tim Bray quantifica questa massa in 220 miliardi di linee di codice da mantenere, a cui se ne aggiungono 5 miliardi nuovi ogni anno!
Dalla mailing list webaccessibile una segnalazione eccezionale. L’home page del comune di Frosinone è un pezzo di modernariato del 1994 circa, con tutti i gadget dell’epoca: il banner scorrevole, l’accozzaglia di font, la mailbox animata, il “new” esplosivo… Un gioiello.
Se usi casa come ufficio, quando viene un cliente ti tocca fare le pulizie che rimandavi.
Su Slashdot si incontrano spesso commenti incredibili che fanno dubitare della sanità di alcuni americani:
And the problems with these times are a carryover from the Clinton administration’s disastrous policies. There is only so much recovery one president can do in one term, despite how good Bush is.
È uscito un volume dedicato alla lunga campagna elettorale bolognese di Sergio Cofferati.
C’è un corposo capitolo che parla del sito Internet, e una notazione riguarda il specificatamente il blog “Sotto i portici” di cui avevamo già discusso. Io non avrei saputo dirlo meglio.
Continua…“Del Piero, stai in panchina anche in Champions League?” “Dap-per-tut-to”.