3 Settembre 2003

Karoshi

Grazie (?) a un divertente quiz di BBC News ho scoperto che esiste una parola giapponese, karoshi, che significa “morte improvvisa da superlavoro”. Ops.

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5 Settembre 2003

Non è per una battuta

Si dice che era solo una battuta, o che si riferiva solo ai magistrati del processo Andreotti (se è solo uno, pare vada bene); le dichiarazioni del nostro amato Berlusconi sono inaccettabili comunque.

Ma c’è di più, molto di più. Nella intervista completa rilasciata al settimanale britannico The Spectator, che non a caso dovrebbe essere il cugino meno noto di The Economist (e a la Voce di Rimini, che giuro sento per la prima volta!), ci sono una serie di affermazioni tra il delirante, l’ingenuo e il preoccupante che dovrebbero fare molto riflettere.

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6 Settembre 2003

Onestà

A homeless man who refused to give his name, panhandles for spare change with a sign showing his honesty at the Santa Monica boulevard exit ramp of the 101 freeway in Los Angeles September 2, 2003

Grazie ad Antonio per l’immagine!

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10 Settembre 2003

Destra e sinistra

Sono le piccole cose che poi ti convincono che una differenza c’è. Siccome Ciampi dovrà nominare un nuovo senatore a vita, fioriscono le candidature non richieste. Da sinistra si sono proposti nomi come Vittorio Foa o il poeta Mario Luzi, da destra Mike Bongiorno e Franco Zeffirelli.

Anche per oggi i miei dubbi sono stati risolti.

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La lezione irlandese

Forse Israele dovrebbe prendere lezione dagli inglesi, che hanno imparato qualche lezione dal lungo conflitto con l’IRA.

As the lessons of Ireland show, Israel’s counter-terrorist strategy against Hamas’s political leadership is pointless and counter-productive. Like many ageing warriors, Ariel Sharon is caught up in an old war; he is re-enacting his own 1970s colonial-style pacification of Gaza and, as he notes proudly in his autobiography, the “killing of 104 terrorists” in seven months.

You cannot negotiate with dead men. MI6 and, eventually, the British government recognised that a political struggle requires a political solution. However brutal the IRA’s day-to-day terrorism, a strong, coherent republican leadership was in the strategic interest of the British state.

That fundamental insight still appears to be lacking in the Middle East conflict. If a peace process is serious, each side must accept the other as they find it rather than remould their enemies into a more compliant state by assassination and political diktat.

Aggiornamento, 11 settembre: Alcuni commentatori israeliani si rendono conto di ciò.

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11 Settembre 2003

Voce dal sen fuggita...

Il prete mezzo scomunicato Gianni Baget Bozzo, una volta che ti ci abitui, è pure simpatico, senz’altro più esilarante al naturale che nella caricatura di Corrado Guzzanti, specie quando parla troppo (cioè sempre). Stavolta gli è scappata la verità sulla natura di Forza Italia:

Forza Italia non è un partito in senso tradizionale, ma visto che non lo si può chiamare in altro modo lo si definisce tale. In realtà funziona come un comitato elettorale. I candidati vengono selezionati dall’alto. Il partito non sceglie nulla, non è democratico. Persino le tessere contano sono nella misura in cui indicano una presenza. E’ il leader che determina tutto.

Segnalato da theGNUeconomy.

Scritto alle 10:58 | 1 commento

Il mondo in cui viviamo

A Nicosia abito di fronte alla sede del Partito Comunista AKEL, il maggiore dell’isola ed ora al governo; dal mio balcone vedo ogni mattina Dimitris Christofias, il segretario nonché presidente del Parlamento (seconda carica dello stato) andare e venire con l’auto con la bandierina. Il mio balcone guarda dritto l’ingresso dell’edificio così se mi venissero idee strane potrei prendere con calma la mira e cambiare la storia politica della Repubblica cipriota.

Ma questa è l’immaginazione di un italiano cresciuto in un paese dove i ministri girano con scorte ciclopiche (un po’ per scena, molto per effettiva necessità di sicurezza) e dove non sarebbe immaginabile che la polizia non stazionasse in permanenza di fronte al mio palazzo, e che anzi non avesse maggiori informazioni su chi ci abita o su cosa fa.

La notizia della morte di Anna Lindh mi ha riportato alla mente tutti questi pensieri. Il ministro degli esteri svedese è stata assalita mentre faceva compere in un grande magazzino di Stoccolma, cercando di vivere una vita normale senza la protezione invasiva di poliziotti e sicurezza.

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12 Settembre 2003

Tanti cari saluti

Manda una cartolina al Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, Roma

Smemoranda ha avuto l’idea di spedire a Berlusconi una cartolina dalla villeggiatura a nome dei condannati (ops, “vacanzieri”) dal regime fascista. Certo, pare che la casella di Forza Italia sia un po’ intasata…

Date: Fri, 12 Sep 2003 22:08:07 +0200
From: "Postmaster" <postmaster@forza-italia.it>>
To: <alessio @ sevenseas.org>
Subject: Undeliverable Mail
X-Mailer: <SMTP32 v20000614>
   
User mailbox exceeds allowed size: lettere@forza-italia.it


Original message follows.
  

Grazie ad Alberto!

Scritto alle 22:40 | 3 commenti

Lo spettatore interessato

Devo ammettere che prima della pubblicazione della paradossale intervista a Berlusconi, non avevo conoscenza della rivista inglese The Spectatordel suo direttore, di Nicholas Farrell. Ho scoperto che la rivista, che io consideravo né più né meno che un parente povero di The Economist, è molto diffusa oltremanica e che il direttore è un “ragazzo prodigio” che ne ha aumentato la diffusione e che non manca di gettarsi in una polemica quando ne vede una.

(Aggiornamento, 19 settembre: Nicholas Farrell non è il direttore di The Spectator, ma un collaboratore della rivista; il direttore è Boris Johnson, che ha accompagnato Farrell nell’intervista a Berlusconi. Ho confuso i due personaggi, chiedo venia.)

Poi leggo un suo commento alle sollevazioni seguite all’intervista e aumenta a dismisura nella mia mente la somiglianza con Giuliano Ferrara o altri “raffinati” polemisti in servizio permanente effettivo dalle parti di Forza Italia.

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Scritto alle 23:51 | nessun commento

14 Settembre 2003

Gli omicidi di un dittatore

Immediatamente dopo la pubblicazione delle insulse dichiarazioni di Berlusconi a proposito di Mussolini “che non aveva ucciso nessuno”, un coro indignato si è alzato gridando, tra le altre cose, “E Matteotti?!”

Certamente l’assassinio del leader socialista, per cui Mussolini si assunse responsabilità, marcò nel 1924 l’inizio della rapida trasformazione da governo autoritario a dittatura. Ma a me è venuto in mente anche un altro nome, all’estremo opposto della parabola del fascismo: Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, già ministro degli Esteri e fucilato nel 1943 dopo il giudizio-farsa noto come processo di Verona.

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Scritto alle 22:59 | 1 commento

18 Settembre 2003

L'informazione è il cane da guardia della democrazia

È ufficiale: la parola d’ordine dei giornali italiani in queste settimane è pitbull. Se ce ne fosse bisogno, il confine è stato superato da Repubblica.it con questa breve notizia: “Coltivava marijuana protetto da pitbull, arrestato”.

Scritto alle 10:48 | nessun commento

19 Settembre 2003

Dead man walking

Il 1° gennaio 2004, non appena il governo Berlusconi avrà passato la presidenza dell’UE all’irlandese Bertie Ahern, ogni freno a una crisi verticale verrà meno:
“Così - condividono Fini e Follini nei loro colloqui più riservati - alle europee non ci si va, a gennaio nel governo si cambia tutto o si va tutti a casa”.

Aggiornamento, 21 settembre: Alemanno dice: “Al termine del semestre di presidenza italiana nella Ue, a gennaio, dovrà essere fatta una riflessione politica ed economica approfondita. E solleciteremo un ragionamento strategico per imprimere una forte svolta nel programma di governo”. Ecco.

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Bugiardi cronici

Spiace tornare sempre a parlare del cavalier Berlusconi, ma non si può non notare come in una situazione difficile lui riesca sempre a peggiorare la figuraccia iniziale; e che la menzogna non è per lui un raffinato strumento da politico, ma come si è visto in altre occasioni è un congenito modo di essere.

Infatti per uscire dal buco scavato con le proprie mani grazie alle varie puntate dell’intervista a The Spectator, il Presidente del Consiglio ha pensato bene di sostenere che non di intervista si trattasse, ma di chiacchierata tra amici ad alto tasso alcolico. Così facendo ha causato la reazione indignata dei cronisti inglesi, che invece sostengono di aver bevuto solo tè freddo davanti a un registratore debitamente acceso.

Anzi, l’autore dell’articolo e agiografo di Mussolini Nicholas Farrell, proclamatosi grande ammiratore di Berlusconi, ha detto che “è una vergogna che abbia detto questa bugia, ho perso molta stima in lui”. Insomma, se mente perde consensi, si giustifica, mente di nuovo, e perde altri consensi. Ma stare zitto?

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23 Settembre 2003

Non tutti i nani sono uguali

Era Gongolo, è diventato Brontolo.

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24 Settembre 2003

Il sacco di Bagdad

Si intravede, “finalmente”, una strategia americana per l’Iraq: si tratta di quello che in termini finanziari sarebbe un leveraged buy-out, ovvero “acquisire un’azienda, con fondi derivanti prevalentemente da capitale di debito, il cui rimborso è garantito dagli attivi patrimoniali dell’impresa acquisita ed è sostenuto da cash flow da essa generati.”

Gli Stati Uniti hanno conquistato militarmente l’Iraq e ora pensano di vendere al miglior offerente tutte le risorse del paese (a parte naturalmente il petrolio, ci mancherebbe) per finanziare la ricostruzione, ovvero la propria stessa conquista. Altro che Kofi Annan, l’ispiratore del nation building iracheno è Gordon Gekko!

Scritto alle 13:40 | 1 commento

26 Settembre 2003

Organi di informazione

Aspettando il TG3 (sono incorreggibile, lo so) col telecomando sono capitato su Italia Uno, dove era in onda l’edizione “prime time” del telegiornale Studio Aperto. Ho visto un servizio sul culo di una modella e uno a seguire sul fascino del culo femminile sui maschi italiani, lancio pubblicitario per il numero in edicola di Panorama.

Poi Taricone attore a teatro e i gusti gastronomici (vi aspettavate che dicessi “culinari”?) di Manuela Arcuri, lancio stavolta per l’edizione serale del magazine del telegiornale. Per finire la Ferrari e Rivaldo che lascia il Milan. Niente su Emanuele Filiberto, ma non ho preso l’edizione dall’inizio. Da notare che la modella di cui sopra prestava il fondoschiena a un’inserzionista che sponsorizza il Meteo subito dopo il telegiornale.

Non male come edizione. Per fortuna dopo è cominciata la pubblicità, quella seria.

Scritto alle 19:18 | nessun commento

"Smoking gun" al contrario

Non ha molto circolato la notizia (trovata sul Third Party WatchBlog) del video del febbraio 2001 in cui l’amministrazione americana sostiene di non credere al riarmo di Saddam Hussein. La voce di Colin Powell diceva infatti dal Cairo “He (Saddam Hussein) has not developed any significant capability with respect to weapons of mass destruction. He is unable to project conventional power against his neighbours.”

Certo, non si tratta di una smoking gun al contrario, perché è evidente che gli attacchi dell’11 settembre 2001 hanno cambiato la percezione americana del limite del pericolo, ma certamente è l’ennesima prova del fatto che nessuna prova solida dell’esistenza di armi di distruzione di massa esiste (anzi) e che l’attacco all’Iraq è stato deciso a tavolino così come si decidono le aliquote della legge finanziaria.

Scritto alle 20:32 | nessun commento

27 Settembre 2003

Gli impicci del potere

Una delle ossessioni ricorrenti di Silvio Berlusconi è che in Italia i poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri non sono lontanamente paragonabili a quelli del Primo Ministro britannico, il suo “amico” Tony Blair. Meno male, verrebbe da dire.

Si sa per certo che Forza Italia non è esattamente un’organizzazione democratica; le conference dei partiti britannici sono invece veri e propri congressi e sono annuali, il che significa che ogni autunno, in date più o meno fissate, i leader devono affrontare discorsi noiosi, telecamere, opportunità di dare una svolta alle proprie politiche e a volte (come la osannata signora Thatcher) vere e proprie imboscate.

Da domani a Bournemouth si svolge il congresso laburista dove Blair sarà sotto tiro, e non sarà una convention con i palloncini azzurri come quelle che piacciono tanto al Cavaliere.

Scritto alle 08:29 | nessun commento

Ti ci hanno mai mandato?

Il deputato di Forza Italia Carlo Taormina ha rivelato che le proprie dimissioni (alle quali nessuno aveva creduto) erano un modo per fare notizia.

Anzi conta di viaggiare molto: “per disgrazia della sinistra, da parlamentare e da commissario mi interesserò a tempo pieno non solo di Telekom Serbia, ma anche di cose più gravi come Telekom Brasile e Telekom Turchia. E soprattutto della scalata di Colaninno a Telecom Italia”. Forse ha equivocato quando è stato “mandato a quel paese”…

Scritto alle 16:15 | nessun commento

28 Settembre 2003

Evidentemente, un miracolo

È avvenuto quello che secondo i gestori della rete nazionale, interpellati il 17 agosto, non poteva accadere, un blackout completo. Un miracolo quindi!

Una vicenda quasi impossibile in Italia, paese che ha i suoi problemi ma non rischia un maxi blackout per una migliore qualità della rete e l’interconnessione coi paesi confinanti. Lo sostiene Carlo Andrea Bollino, presidente del gestore nazionale della rete (Grtn).

Scritto alle 16:36 | 4 commenti

29 Settembre 2003

Organi di informazione (2)

Dopo i picchi dell’altro giorno un’altra brillante edizione di Studio Aperto: quali tipi di mutande portano le modelle e il fascino del culo (seriamente, in redazione ci dev’essere un ossessionato); la vita sentimentale di Elenoire Casalegno; apertura di una scuola per veline, con intervista a veline vecchie e nuove; il nuovo spettacolo di Fiorello; Rivaldo e il Milan.

Scritto alle 21:09 | nessun commento