16.06.04

Rieccoci

Dopo i giorni delle feste (meno una, saremo tutti in piazza domani sera) arrivano i dati definitivi nelle loro molte sfaccettature ed ecco che i dettagli completano il quadro e rafforzano il disegno generale. La vittoria è stata totale. Non solo Cofferati è stato eletto al primo turno con il 55,9% dei voti, una percentuale insperata all’apertura delle urne, ma Beatrice Draghetti ha ottenuto il 63,6% alla Provincia e tutti i nove quartieri di Bologna sono stati conquistati dal centro-sinistra (con o senza Rifondazione), compresi quelli passati al centro-destra negli ultimi anni: Porto, Saragozza e S. Stefano.

Ma è da altri dati che si delinea una sconfitta non solo di Guazzaloca, ma di cinque anni di guazzalochismo.

Cosa dire di Giorgio Guazzaloca, che prende meno voti in assoluto da sindaco di quelli che conquistò nel 1999 da sfidante, o che vede la sua lista “civica” (piena di volti dell’UDC) ridursi in consenso, pur mettendo sulla scheda il suo nome? Che non l’ha presa bene, se sono vere le ricostruzioni de La Repubblica ancora lunedì sera sperava in una vittoria ormai impossibile e legata alle possibilità del voto disgiunto che alla fine non si è materializzato. È scappato dalla porta posteriore di palazzo d’Accursio senza parlare, e questo è il segno che lascerà nella storia di Bologna.

La sua “squadra” è uscita a pezzi dal confronto elettorale, ben tre assessori (Pannuti, Salvioli, Pellizzer) e il presidente del consiglio comunale Leonardo Marchetti non sono stati rieletti, in quello che non può che essere considerato come un voto di sfiducia nei confronti della giunta uscente. Persino Carlo Monaco è passato per una manciata di preferenze. Non manca la soddisfazione per la mancata rielezione di Massimiliano Mazzanti di AN e del presenzialista “indipendente” Niccolò Rocco di Torrepadula.

A destra i partiti della coalizione (AN e Forza Italia in pratica) hanno già sguainato i coltelli perché dopo avere “portato acqua e sangue a Guazzaloca” (come citato) si sono ritrovati orfani di voti e seggi e politicamente svuotati da questo quinquennio. E tutto questo senza avere opposizione “a destra” perché i vari candidati minori, tra cui Anselmo Ruocco che aveva preso ben il 6% 3% (grazie per la correzione) nel 1999, sono stati fagocitati dallo scontro bipolare Guazzaloca-Cofferati e nessuno di loro ha superato l’1% di consensi. Torneranno quindi i partiti al centro della scena dell’opposizione cittadina dopo le vuote discussioni su “bolognesità” e “civismo” che hanno segnato il regno incerto di un sindaco che non si presentava in consiglio comunale e non cercava alcun tipo di confronto con la società civile, le cui associazioni hanno tutte contribuito al programma di Cofferati. Guazzaloca dovrebbe restare in consiglio come “capo dell’opposizione” ma prevedo dimissioni molto rapide.

Al centro della scena politica cittadina ritornano infine i DS che conquistano uno straordinario 36,5% di voti e 20 seggi su 46 del consiglio comunale: l’elettorato sparito nel corso degli anni tra astensioni e fughe verso partiti minori è tornato a casa quando le faide interne hanno lasciato il posto (anche grazie, bisogna pur dirlo, a un candidato venuto da fuori a mettere ordine) a unità e progettualità e la campagna elettorale è stata fatta a testa bassa, tutti insieme e tutti motivati. Una notizia straordinaria che rinsalda la città con la sua storia degli ultimi sessant’anni.

Insomma, non c’è nulla di così mutevole come la storia o per dirla con Milan Kundera “il passato ha un vestito di taffetà cangiante”: le elezioni del 2004 spiegano quelle del 1999, il suicidio della sinistra che consegnò la città a un demiurgo stanco e a una maggioranza impreparata a capire la città, loro sì veramente distanti e “forestieri” rispetto ai cittadini. La deviazione fuori dalla strada segnata è finita, e ora si riparte.

Posted by alessio at 16.06.04 15:48
Comments

nonostante 10mila voti in più, guazzaloca ne ha presi 1000 in meno del 99. (ruocco però prese circa il 3%, non il 6). è stata una vera bocciatura. Guazzaloca ha poco da dire “ha vinto la politica”. sarebbe stato così se avesse aumentato, ma non abbastanza i suoi voti, pescando al centro e a sinistra ma cofferati ne avesse presi appena di più. ma invece la sua lista civica quasi completamente identificata con l’udc (scorrete i nomi degli eletti) ha solo fagocitato i poveri alleati senza pescare alcunchè. Non è vero che la “larghezza” della vittoria era insperata. Al di là di altri calcoli e considerazioni più specifiche, basti pensare che conferma sostanzialmente tutti i sondaggi (tranne quello ridicolo della bpa) apparsi sulla stampa in questi mesi, come quello del Domani che dava un vantaggio di cofferati fra il 12 e il 14%… ok è un po’ più ampio di un punto ma siamo lì.

Posted by: p1 at 16.06.04 18:01

Sono assai soddisfatto, anche come (ex)residente nel quartiere Costa Saragozza (ora sto in zona Porto, anche se il mio cuore batte per il Soviet di Corticella) per la non rielezione come presidente di quartiere di un losco figuro quale Alberto Vecchi, di cui è disponibile un breve curriculum presso questo sito…

http://www.bolognaviva.org/saragozza.html

e cercate “I Saldi Principi del Presidente”

Peccato che qualche imbH^HH elettore di destra l’abbia mandato in consiglio comunale…

Posted by: MaxL at 17.06.04 09:38