Nulla è più difficile di fare un bilancio dell’anno che sarà: dal punto di vista di Internet e della tecnologia, ovviamente, perché per quel che riguarda accadimenti, politica e desideri personali è meglio stendere un velo pietoso. Più facile forse fare il giochino delle previsioni per il 2006: molto semplicemente le cose notevoli dell’anno prossimo si troveranno in posti inaspettati, e saranno completamente diverse da quelle citate da tutti i commentatori tra dicembre e gennaio.
Chi avrebbe immaginato che il 2005 sarebbe stato l’anno di Wikipedia, podcasting, AJAX e Google? Quindi buon divertimento, il prossimo hype è appena dietro l’angolo…
Che altro aggiungere alla vignetta con Bobo? Che qualsiasi critica si possa fare a segretario e dirigenza dei DS, il livello delle polemiche è tale che il loro uso strumentale è più che evidente. Proprio quando avevo quasi deciso (per fattori contingenti bolognesi) di non rinnovare la tessera dei Democratici di Sinistra, l’attacco a testa bassa e un po’ grottesco della destra fa sì che non sia ancora il caso, non quest’anno.
Una delle cose che mi stupì dei paesi nordici è che tra di loro si raccontano le barzellette sulle bionde come da noi quelle sui Carabinieri. Ma non tutti gli italiani sono Carabinieri, mentre tanti nordici sono biondi… In ogni caso tra queste barzellette (oblonde jokes) ce n’è una straordinaria.
Scrivo sempre meno ma d’altro canto Tim Bray, autore di uno dei weblog tecnologici più interessanti, scrive la parola definitiva sull’ansia di dover scrivere a tutti i costi.
“I have this great big queue of interesting Web stuff to write about, but you know, if I don’t someone else will and if they don’t it probably didn’t need writing. The Web’s like that.”
Per la prima volta da molti anni un nuovo film di Woody Allen è stato atteso come un evento, e non solo dal circolo di fan accaniti come il sottoscritto, gruppo che si riduce sempre di più con gli anni. Ma per Match Point, già presentato in anteprima qualche mese fa a Cannes, si è sprecato il termine capolavoro e l’interesse era palpabile.
Nelle ultime settimane però la campagna promozionale era diventata martellante anche al di fuori del circuito cinematografico (assolutamente inusuale per un film del regista americano) e molto incentrata anche sulla presenza della neo-diva Scarlett Johansson in un ruolo passionale e da mangia-uomini, cosa vera ma non nei termini presentati, così insieme all’interesse avevo anche un po’ di paura nel ritrovarmi con un prodotto non all’altezza. La verità è forse un po’ nel mezzo.
Continua…Come ricorda sempre Daniele Luttazzi, la satira è un punto di vista e un po’ di memoria. Lawrence of Cyberia ha semplicemente raccolto un po’ di citazioni degli ultimi quattro anni di Dubya e dei suoi sodali.
“Simply stated, there is no doubt that Saddam Hussein now has weapons of mass destruction. There is no doubt he is amassing them to use against our friends, against our allies, and against us”.
Poi dici la riconoscenza… Persino il miracolato Antonio Socci “scarica” Berlusconi.
Antonio Socci dice no a Ferrara. E a Berlusconi. Rifiuta l’invito del direttore del Foglio al corteo di San Valentino in sostegno del premier; e lo fa perché lo giudica ormai «unfit», inadatto a guidare il centrodestra.
Alla fine, la grande ironia, e la grande sconfitta, è che dopo quasi quindici anni di opposizione al berlusconismo ci si fa ancora dettare temi, tempi e modalità del dibattito da parte del Cavalier Banana.
L’Italia è sempre in emergenza e ora tocca a neve e gelo, avvenimento imprevedibile a fine gennaio. Qui a Bologna stranamente sono venuti pochi fiocchi e mi sento un po’ fuori dal mondo mentre il resto dell’Italia è bloccato.
In ogni caso, cerco di non accendere la televisione: mi aspetto Silvio Berlusconi che legge le previsioni del tempo su ogni canale.
Da una costola del famoso blog Lo spettro della bolognesità è nato Lo spettro della Alvisità, sorta di fan club dedicato a Franco Alvisi, primo concorrente bolognese a partecipare al Grande Fratello di Canale 5.
L’iniziativa è senz’altro divertente, anche se il numero di post, e il numero di commenti, fa venire una certa inquietudine: cosa c’è di così interessante per i bolognesi (di estrazione o di migrazione) nel fatto che un concorrente tra i non pochi che hanno partecipato a 6 edizioni della trasmissione sia un indigeno? Si può capire lo possano fare a Sulmona, luogo di origine di un’altra concorrente-sciampista, ma Bologna? O forse la spiegazione è che Bologna è più simile a una grossa Sulmona che a una piccola Milano?