Capita che torni per qualche giorno nel vecchio ufficio, nella vecchia isola, e ricominci a fare i vecchi errori e a comportarti nel solito modo: eccoti tardi alla notte, ultimo nell’ufficio come da tradizione a cercare qualcosa nel frigorifero comune, a tirare le ore piccole con il lavoro. Nulla è veramente cambiato.
Poi a causa degli spostamenti di gente nell’ufficio ti trovi a cambiare posto continuamente e alla fine seduto a quella che è stata la tua scrivania; apri il cassetto casualmente ed ecco lì i tuoi vecchi biglietti da visita. Pensi se ti trovi in un episodio di Ai confini della realtà e soprattutto se valeva la pena di andarsene.
Cose bizzarre accadono dalle parti di Retequattro: fanno un sandalone biblico sulla vita di Gesù, ma non è né Natale né Pasqua; proiettano la serie di Don Camillo e Peppone, ma mancano diversi mesi alle elezioni…
Sto leggendo un romanzo noir molto interessante, si intitola I furbetti del quartierino ed è pubblicato da Diario, che resta la rivista più interessante in edicola ed una delle poche che valga la pena leggere. Ci sono faccendieri, politici, parolacce e intrecci tra il nord e il centro Italia, la capitale e Lodi, ed è una di quelle letture che pensi sempre dovranno diventare un film prima o poi.
Qualcuno sostiene che si basi su una storia vera ma non è possibile, è tutto troppo eccessivo.
Scalfacoso è il candidato dei blogger, e i blogger sono notoriamente propensi a farsi infinocchiare da qualsiasi persona possegga un iPod, anche Veltroni è il sindaco dei blogger e questo la dice tutta sulla categoria (purtroppo).
Amo quest’uomo. Brodo, non Scalfacoso.