2 Dicembre 2003

Chi parla male pensa male

Reports that say that something hasn’t happened are always interesting to me, because as we know, there are known knowns; there are things we know we know. We also know there are known unknowns; that is to say we know there are some things we do not know. But there are also unknown unknowns - the ones we don’t know we don’t know.

Questo commento di Donald Rumsfeld gli ha fatto vincere il premio Foot in Mouth come dichiarazione più contorta dell’anno.

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Pubblicità ingannevole

Mentre la destra parlamentare spinge a forza l’approvazione della “legge Gasparri” sul riassetto televisivo che darà mano libera a Mediaset, la stessa azienda berlusconiana gratta il fondo del barile della decenza mandando in onda spot televisivi che inneggiano ai “canali disponibili tra poche settimane” con la nascita della televisione digitale terrestre.

Come si sa, il “digitale terrestre” è la foglia di fico della Gasparri, che promette pluralismo e disponibilità di frequenze non appena il sistema di trasmissione passi da analogico a digitale, che consente di comprimere molti più canali sulla stessa lunghezza d’onda. Dimenticando di dire che il sistema di trasmissione è solo uno degli aspetti che limitano la nascita di nuovi canali e soprattutto di nuovi soggetti, perché le risorse sono monopolizzate e la situazione sul fronte pubblicitario non potrà che peggiorare con l’eliminazione da parte della nuova legge dei pochi vincoli esistenti.

Continua…
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5 Dicembre 2003

Il Guinness dei magistrati

Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Henry John Woodcock (sic!), vuole evidentemente entrare nel Guinness per l’inchiesta insabbiata più rapidamente nella storia: non si può immaginare altra conclusione dopo avere chiesto provvedimenti per associazione a delinquere nei confronti di una lista di nomi famosissimi tra cui l’ambasciatore Vattani, la giornalista parlamentare Anna La Rosa, gli ex-secretari CISL Marini e D’Antoni, Flavio Briatore (a questo ci posso credere) e anche il “famoso amico” Tony Renis…

Infatti per non sbagliarsi il GIP di Potenza si è dichiarato incompetente, passando la palla a Roma. Aspettiamo notizie dal Guinness.

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7 Dicembre 2003

Il mio presidente

Una storiella per chi avesse ancora dubbi sul perché gli industriali italiani spendono e spandono nel calcio. Durante la puntata de L’indignato speciale sulla radio RTL 102.5, Andrea Pamparana faceva un interessante servizio, introducendo (con le dovute eccezioni) il rapporto tra i danni ambientali e il ritorno economico di alcune eco-mostruosità. Citava come esempio la Saras, la più grande raffineria d’Europa che inquina le coste sarde ma che è al tempo stesso una ricchezza per l’isola.

Ragionamento del tutto accettabile, ma la Saras è di proprietà della famiglia Moratti e Pamparana è scivolato su un “non è per difendere il mio presidente” tra il serio e faceto…

Da cui si deduce che Pamparana è interista (a chi interessasse), ma anche che inconsciamente non si riesce a separare il ruolo di presidente di una squadra di calcio dal suo ruolo personale come industriale. Il pallone è la grande religione nazionale, e i presidenti i vescovi delle rispettive sette, a cui tanto, molto, viene perdonato per questo.

Scritto alle 10:22 | 1 commento

Non è un dettaglio

Pino Scaccia ha Baghdad Café sulla piattaforma di Splinder, ma ha anche aperto da poco La Torre di Babele utilizzando Movable Type. Non è cosa da poco: grazie al software, posso seguire gli aggiornamenti del weblog usando il feed RSS e Straw.

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12 Dicembre 2003

Opera d'amore

Il grande affabulatore Baricco racconta la favola della ricostruzione del Teatro La Fenice.

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13 Dicembre 2003

Siamo ingiusti

Effettivamente siamo troppo cattivi con Silvio Berlusconi: l’uomo è un professionista che sa sempre dire la cosa giusta al momento giusto, come si è visto alla riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles.

Il premier non ha perso il suo senso dell’umorismo. La riunione plenaria, infatti, è iniziata con battute e barzellette a raffica. “Per alleggerire il clima - ha esordito - parliamo di donne e calcio”. Gelo. Al tavolo erano presenti sei ministre degli esteri: la spagnola De Palacio, la lussemburghese Polfer, l’austriaca Ferrero-Waldner, la finlandese Tuomioja, la portoghese Gouveia e la svedese Freivalds.

Il Cavaliere non si è perso d’animo e rivolgendosi al Cancelliere tedesco ha chiesto sorridendo: “Gerhard, tu che hai esperienza di mogli, dacci qualche consiglio su come trattare le donne”. Nessuna risposta. A quel punto ha risfoderato la barzelletta dell’elicottero: “Sorvolo Napoli con mia moglie Veronica. La gente sotto chiede soldi. Io tiro un euro, poi 5, poi 100, poi mille. Ma mia moglie mi dice: “per farli contenti tutti dovresti buttarti tu”“. Risate ma anche un po’ di imbarazzo. Il premier polacco Miller, infatti, si è presentato al vertice europeo sulla sedia a rotelle proprio a causa di un incidente in elicottero.

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14 Dicembre 2003

Intanto sull'isola...

Mentre il mondo era occupato con altre notizie, nell’altra parte di Cipro andava in scena un avvenimento che potrebbe avere forti ripercussioni sulle prospettive di pace in quest’isola, sull’Unione Europea e soprattutto sul rapporto con la Turchia. Le elezioni per il parlamento dell’auto-proclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord (secondo lo stile dei giornali greco-ciprioti dovrei scrivere le “elezioni” per il “parlamento”, a sottolineare l’illegalità degli organi…) mettono per la prima volta in discussione il ruolo del padre-padrone dello staterello, l’eterno Rauf Denktaş.

Denktaş rifiuta completamente il cosiddetto “piano Annan” delle Nazioni Unite che rappresenta una completa e globale soluzione alla crisi quarantennale della Repubblica (e a trent’anni di occupazione turca della zona nord), e mentre i politici greco-ciprioti non sembrano molto più entusiasti di accettare, fu Denktaş e non il presidente Papadopoulos a silurare la firma dell’accordo in marzo.

Continua…
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15 Dicembre 2003

Lo spirito delle feste

Calvin and Hobbes del 14 dicembre 1992

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18 Dicembre 2003

Carta a bolle

La “carta a bolle” è quel particolare foglio di plastica usato negli imballaggi, punteggiato di piccole membrane con dentro un po’ d’aria: schiacciare le piccole bolle per sentire il caratteristico “pop” è un passatempo che amano grandi e piccini. Certo, quando la carta a bolle la misuri in metri lineari, con distanze pari a una media gara podistica, il divertimento comincia rapidamente a scemare e la carta a bolle assomiglia più a uno strumento di tortura in mano a trasportatori folli.

Da qualche parte tra il quindicesimo e il ventesimo scatolone ho cominciato a usare metri e metri di carta a bolle per ogni oggetto:piccoli soprammobili irriconoscibili, componenti stereo protetti contro cadute dal trentesimo piano, la taglierina costantemente in mano come il nipotino di un serial killer. La notte sogno una bella ragazza bionda, nuda ma completamente rivestita da due strati di carta a bolle. Oggi, trasloco.

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21 Dicembre 2003

(scritto in data, ma postato un po’ in ritardo…)

Oltre ad essere la metà esatta di è anche il periodo, in anni, in cui ho abitato e lavorato a Cipro. Dall’ottobre 1999 sino appunto a dicembre 2003, cioè ad oggi.

Come dicevano i Beatles, Get Back e così ritorno a vivere a Bologna trasformandomi in un moderno e flessibile consulente, e speriamo bene. Troppe cose da fare in questi giorni per mettersi a meditare riflessioni su questi anni passati al lembo orientale d’Europa, così le lascio volentieri per il futuro!

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