8 Gennaio 2003

Go Lula Go!

Il neo-presidente brasiliano “Lula” aveva detto di non avere soluzioni magiche, ma in compenso si è messo subito al lavoro:

In meno di una settimana Lula ha messo in campo più idee e soluzioni di quelle sperimentate dal suo predecessore in otto lunghi anni di governo. Non tutto andrà in porto ma la metà basta per dare l’idea di un Brasile che comincia a fare davvero i conti con i suoi problemi. Chissà cosa sarebbe stato capace di fare, questo effervescente neo presidente, se il bilancio dello Stato non fosse strozzato dai debiti.

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Il pericolo per la pace

Durante il mio ultimo viaggio in Italia mi sono stupito della quantità di saggi in libreria che prendevano chiaramente posizione contro l’inganno iracheno di Bush e soci. In generale poi, anche la gente che segue meno la politica aveva ben chiaro che si tratta di una guerra annunciata, fatta per il comodo di un presidente “bravo” a fare la guerra, e pessimo per tutto il resto.

Ora l’Unità riporta un sondaggio effettuato da Time Magazine: qual’è la nazione più pericolosa per la pace mondiale?

Sorpresa - fino a un certo punto: sono gli Stati Uniti d’America di George W. Bush. D’altronde, chi è che sta ammassando truppe per invadere e conquistare uno stato estero?

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9 Gennaio 2003

Stop the Madness

Due tra le più surreali battaglie legali contro programmatori si sono risolte con le (momentanee?) sconfitte delle organizzazioni che rappresentano le grandi multinazionali americane.

Il processo a Dmitry Sklyarov, il russo accusato di aver violato il Digital Millenium Copyright Act mentre lavorava per ElcomSoft a Mosca, si è concluso con l’assoluzione.

Ancora più completa l’assoluzione all’allora quindicenne norvegese Jon Johansen autore del software deCSS per visualizzare DVD sotto Linux o altri sistemi “non ufficiali”.

Che la marea stia cambiando?

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10 Gennaio 2003

Jedi ad interim

Pare incredibile ma il dominio www.silvioberlusconi.com era disponibile, ed è stato preso in consegna da dei simpatici oppositori per un sito satirico. Purtroppo il sito non è un granché, considerando anche la gran quantità di barzellette, storielle ed immagini “taroccate” che si possono trovare in Rete.

Eccezione, questa immagine che non poteva che trovare ospitalità in questo sito: Silvio Kenobi, il Jedi ad interim!

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Fisiognomica

Ho visto in TV Antonio Polito, direttore del foglio politico Il Riformista vicino ai “dalemiani”. Ho sempre letto le sue corrispondenze da Londra o dal Vaticano per Repubblica, ma non l’avevo mai visto di persona: baffettini curati, sguardo gelido, sembra più un fascista meridionale degli anni ‘50 che un intellettuale progressista. Se lo dovessi incontrare senza conoscerlo, sarebbe l’ultimo dei miei pensieri immaginarlo di sinistra…

Aggiornamento: Marco commenta che il vaticanista di Repubblica è Marco Politi e non Antonio Polito. Ops! Ha assolutamente ragione.

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11 Gennaio 2003

Tana libera tutti

Grazie, Mr. Ryan. Forse non è sufficiente a compensare una vita da repubblicano, ma è un passo nella giusta direzione.

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13 Gennaio 2003

"Talk Show" non è una brutta parola

Un programma che amo guardare è Dateline London che viene trasmesso su BBC World (in chiaro via satellite, la domenica alle 14): dopo anni di Vespismo (e anche di Santorismo) è quasi surreale vedere come in un “talk show” la gente possa effettivamente “talk”, ovvero discutere degli avvenimenti politici della settimana in maniera non banale, ma sempre civile.

Naturalmente è una trasmissione BBC e non RAI, quindi mancano un paio di ragazzotte scollacciate, ed è sempre presente una buona dose di wit britannico, come dire che nessuno degli ospiti rinuncia ad una battuta, se è buona.

A maggior ragione sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla presenza di Annalisa Piras, corrispondente da Londra per l’Espresso: capace di sostenere le sue opinioni in un buon inglese, naturalmente un’italiana di sinistra sembra oltremanica poco meno che una comunista, ma certo smentisce un po’ di luoghi comuni sui giornalisti italiani!

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14 Gennaio 2003

I veri interessi del Cavaliere

I cassintegrati di Termini Imerese, il futuro dell’industria italiana, il ruolo di GM nell’assetto FIAT: dettagli. Il Presidente del Consiglio si occupa invece del proprio programma di governo, ovvero fare gli interessi del proprio gruppo finanziario e di potere. scrive Giovanni Pons su Repubblica a proposito del nuovo “piano Gnutti”:

In pratica la Hopa sta barattando una immissione di risorse fresche nella Fiat, senza avanzare alcuna prerogativa sul management, in cambio della partecipazione a una partita ancora più importante: i nuovi assetti di controllo di Hdp-Corriere della Sera e Toro-Capitalia. Berlusconi, se questo progetto avrà un seguito, verrà a trovarsi socio indiretto del Corriere coronando quel piano che a settembre era fallito con il mancato ingresso di Salvatore Ligresti nel patto di sindacato Hdp.

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15 Gennaio 2003

Non sarai mai solo

Dritto dalla fabbrica degli oggetti bizzarri, Talking TP è un portarotolo per la carta igienica che “parla” e ripete i messaggi registrati. Il sito suggerisce che è un buon modo per ricordare ai maschietti di abbassare la tavoletta…

In realtà, non è la palese inutilità dell’oggetto ad incuriosirmi di più, piuttosto il fatto che sul sito c’è un’offerta speciale per chi ne compra due contemporaneamente: ma cosa te ne fai di due portarotolo parlanti?!

Grazie a Chiara per la segnalazione!

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16 Gennaio 2003

Misure innovative

Il governo sostiene che rifacendo i conti del Pil l’Italia si scoprirà più ricca. Staino su l’Unità:

Vignetta di Staino

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Depressione, non Euforia

Ho da poco comprato l’ultimo disco dei Madredeus, il gruppo portoghese che amo molto. L’ho comprato con scetticismo, perché non mi tornava questo doppio “live” di un concerto realizzato con la Flemish Radio Orchestra, dal titolo Euforia e devo dire che ha avuto un certo peso la presenza di un bel libretto ricco, con tutti i testi in portoghese ed inglese.

Come temevo, l’orchestra copre la delicata sintonia tra la voce incredibile di Teresa Salgueiro e gli strumenti del gruppo, siano essi gli strumenti tradizionali portoghesi o tessiture elettroniche tenute sempre sotto controllo. Nessuna sorpresa allora se le uniche tracce che funzionano nel CD sono quelle in cui la presenza dell’orchestra è meno avvertibile…

Continua…
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21 Gennaio 2003

Una storia europea

Esce venerdì un film del regista francese Cédric Klapisch che cercherò di andare a vedere appena possibile (anche se vorrà dire forse tra qualche mese…), dal titolo L’appartamento spagnolo.

Nell’appartamento in questione si ritrovano studenti di varie nazionalità giunti a Barcellona con il progetto Erasmus, il modo più riuscito di costruire davvero un’idea di Europa unita. E mi tornano in mente i giorni di Linköping, Björnkärrsgatan 2.

Un pensiero dedicato a Emanuela, ai Linköping Pagliaccets, ma anche a Mara che ha fatto l’Erasmus a Barcellona, e a verbosus che sta adesso a Bristol!

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A-Soreta.com

Senz’altro la palma di peggior titolo di film da un po’ a questa parte spetta a Paura.Com che pare essere in uscita in Italia il 7 marzo e vanta lo spettacolare giudizio di 3.5/10 all’IMDb.

L’eccesso di dot.com può essere controbilanciato con una sana lettura di F’d Companies, dove si mette alla berlina (ci vuol poco) i più spettacolari fallimenti della dot.com bubble.

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30 Gennaio 2003

E.I.

“Tempiduri” era la prima band di Cristiano De André all’inizio degli anni ‘80; ora ne viene ristampata una raccolta della breve produzione compreso un inedito E.I., ovvero Esercito Italiano.

Mi sembra del tutto attuale:

se ti chiedono di noi, digli che non c’è speranza
che non ci interessa, che di loro ne ho abbastanza
che non c’è ragione, che non c’è medaglia d’oro
che non ho intenzione di combattere per loro

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Il condottiero al di sopra della legge

Scrive giustamente Valentino Parlato sul manifesto:

L’arma, forse disperata, certamente pericolosa per tutti, che Berlusconi ha messo nella sua cassetta è quella del plebiscitarismo: il popolo è con me e nessuno mi può fermare, tanto più, avrà pensato, che vado a trovare Bush, a conquistarmi la sua protezione. Non è affatto secondario aggiungere che in questo conflitto di poteri e di difficoltà di Berlusconi un’accelerazione della guerra e della partecipazione italiana possa diventare una soluzione. Con il popolo in armi l’appello populista diventerà ancora più cogente: in tempi di guerra che cosa volete che contino quei personaggi che hanno indossato una toga solo perché hanno vinto un concorso? Non è un caso che la dirigenza Usa dia già per acquisita l’Italia alla sua guerra.

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Facendo le pulci a George Jr.

Una breve e interessante statistica citata su Slashdot a proposito del discorso “sullo stato dell’Unione” di George Bush (Jr.)

Bush used some form of the word terror (terrorism, terrorist, etc) 22 times which is more than he used the words “economy”, “education”, “medicare”, “medical care”, and “health care” combined. He used the word “weapons” 27 times which is more than the combined usage of “peace”, “job(s)” and any word starting with tax (taxpayer, taxation, etc). He mentions Saddam Hussein 19 times, Iraq(i) 22 times, Europe once, the British once, and not one mention of a European leader.

C’è da aggiungere altro?

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31 Gennaio 2003

Spalle al muro

Vignetta di Vauro

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